La guida di viaggio

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Vado finalmente a scoprire l’America e il libro-guida che ho scelto è Nel mondo a venire di Ben Lerner. L’altra volta, per affrontare il viaggio in Argentina, mi ero dedicata a Sopra eroi e tombe di Ernesto Sábato. Da qui, ero riuscita a tracciare una mappa di Buenos Aires che abbiamo poi cercato di ripercorrere.

Ho rifatto il gioco e mi metterò nelle mani di Ben Lerner.

Questo viaggio capita talmente a proposito che, senza minimamente averlo programmato, segnerà a metà l’anno, in anticipo di circa un mese sul calendario: di qua quello che so, di là quello che non conosco.

Spero di tornare con talmente tanti appunti da metterci tantissimo tempo per metterli giù.

Imboccammo la sua via e cominciò a piovere, ma la sensazione fu che in quella via la pioggia stesse cadendo già da un po’ e noi ci fossimo entrati dentro, aprendola come una tenda di perline.

Leggendo, provai quella che stava diventando una sensazione familiare: il mondo si ricombinava intorno a me mentre io metabolizzavo le parole comparse su un display a cristalli liquidi.

I bip di un furgoncino della FedEx in retromarcia diventarono il cardiofrequenzimetro di Bernard. Cominciai a pronunciare quelle parole ad alta voce, unendomi alle migliaia di individui sparsi per la città che in quel momento parlavano da soli, ripetendole finché non diventarono un binomio indissolubile, velocità-terra, come se la velocità potesse farsi granulare, diventare polvere.

(Tutti e tre i passi sono tratti da: Ben Lerner, Nel mondo a venire, trad. it. di Martina Testa, Sellerio editore, 2015. Le pagine di riferimento sono: 33, 48 e 62)